A cinque anni dal lancio della PlayStation 5, Sony ha iniziato a parlare più apertamente, anche se ancora con cautela, del futuro della sua piattaforma di punta.
Le recenti dichiarazioni del CEO di Sony Interactive Entertainment Hideaki Nishino segnano una svolta. Non si tratta solo del riconoscimento dello sviluppo di una nuova console, ma di un posizionamento strategico in un mercato in evoluzione e in un settore in transizione.
Le parole di Nishino sono state scelte con cura, ma non lasciano spazio a dubbi: la prossima generazione di PlayStation è già in corso.
E sebbene non vi sia alcuna conferma ufficiale del nome PS6, il linguaggio e il contesto suggeriscono fortemente che il processo di sviluppo è in corso da tempo, considerando che la PS5 ha iniziato il suo sviluppo subito dopo il lancio della PS4 nel 2013.
Nishino ha difeso la continua rilevanza dell’hardware nonostante l’ascesa del cloud gaming. “Siamo nel cloud da più di 11 anni”, ha dichiarato, sottolineando che PlayStation Plus Premium e PlayStation Portal sono solo esempi di come Sony abbia integrato il cloud nel suo ecosistema. Ma allo stesso tempo ha chiarito che l’azienda non crede che il futuro del gioco sia completamente digitale o completamente dipendente dalla connettività.
“Crediamo che la maggior parte dei giocatori voglia ancora un’esperienza locale, senza dipendere dalle condizioni della rete”, ha dichiarato Nishino. In altre parole, Sony non è pronta, almeno non ancora, ad abbandonare il modello tradizionale di console fisica, potente e collegata alla TV.
Questa distinzione è importante perché evidenzia la principale differenza tra Sony e Microsoft. Mentre Xbox sembra orientarsi verso una piattaforma basata su servizi e cloud, PlayStation continua a enfatizzare la console come nucleo del suo ecosistema. Questo non significa che Sony rifiuti il cloud gaming, ma che la sua strategia privilegia i giocatori tradizionali.
L’aspetto più interessante è che Sony si riferisce ora al “futuro della piattaforma” come priorità. Nishino è stato diretto: “Siamo impegnati a esplorare un modo nuovo e migliore per i giocatori di impegnarsi con i nostri contenuti e servizi”. Questo suggerisce che la PS6 non sarà semplicemente una PS5 più potente, ma potrebbe introdurre cambiamenti significativi nelle modalità di accesso e di esperienza dei giochi.
Potrebbe essere una console ibrida? La possibilità non è remota. Il continuo successo di Nintendo Switch, insieme allo spostamento di Microsoft verso i dispositivi portatili, suggerisce che Sony potrebbe voler competere in questo spazio.
Il PlayStation Portal, che consente di giocare in remoto ai giochi della PS5, è già stato visto da molti come un primo passo in questa direzione.
Un altro dettaglio importante: AMD si sarebbe assicurata il contratto per lo sviluppo del chip della prossima console, subentrando a Intel nel 2022. Questo non solo conferma che PS6 è in fase di sviluppo da tempo, ma indica anche che Sony ha una tabella di marcia ben avviata.
Tuttavia, non tutti nell’universo PlayStation sono d’accordo con tutte le potenziali direzioni. L’ex CEO di Sony Worldwide Studios Shawn Layden ha criticato apertamente l’idea di una PS6 completamente digitale.
Secondo Layden, l’eliminazione dei dischi fisici allontanerebbe un’ampia fetta del mercato globale di PlayStation, in particolare nelle aree con scarsa connettività. “Sony non può permettersi di farlo in questo momento”, ha dichiarato, sottolineando che Xbox ha avuto più successo con questa strategia grazie alla sua maggiore presenza in paesi come Stati Uniti, Regno Unito e Australia.
Layden ha sottolineato l’importanza di prendere in considerazione tutte le regioni, comprese le aree rurali e meno collegate, dove i supporti fisici rimangono dominanti. Le sue parole sono un sottile avvertimento per gli attuali dirigenti: PlayStation è leader di mercato in oltre 170 Paesi, non solo in quelli con infrastrutture Internet all’avanguardia.
Sony si trova quindi di fronte a un bivio. Da un lato, deve innovare per rimanere competitiva in un mercato che si orienta verso i servizi e il cloud gaming. Dall’altro, deve preservare la sua vasta base di giocatori tradizionali, molti dei quali preferiscono ancora i giochi fisici.
Se seguiamo lo schema precedente PS4 nel 2013, PS5 nel 2020, PS6 potrebbe essere prevista intorno al 2027. Ma ciò che la definirà veramente non saranno solo le sue specifiche tecniche, bensì la direzione scelta da Sony in termini di formato, design, connettività e coinvolgimento degli utenti. A questo punto, mancano ancora molti pezzi del puzzle.
Uno di questi tasselli è la concorrenza. Mentre Sony progetta il suo prossimo grande salto, Microsoft sta già esplorando i dispositivi portatili Xbox, che potrebbero cambiare completamente il mercato. Se Xbox offrirà una solida esperienza ibrida portatile ma connessa al cloud, Sony dovrà rispondere con qualcosa di più di una “PS5 migliore”.
Per ora, una cosa è certa: Sony non è pronta a cedere il trono senza combattere. PS6 è in arrivo e, sebbene la sua forma finale rimanga un mistero, è chiaro che la console fisica, potente e locale è ancora al centro della strategia di PlayStation.
Il mercato, gli attori e le realtà infrastrutturali determineranno in ultima analisi se Sony potrà mantenere questa scommessa o se dovrà cedere all’inevitabile: un futuro in cui il cloud non è un’opzione, ma l’unica strada percorribile.